Lo ammeto: quando ho pensato di scrivere questo articolo pensavo a un mio sfogo personale rispetto alla visione limitante che, purtroppo, troppe aziende hanno della gestione delle loro flotte.
Alla fine, ho cambiato idea.
Ma prima, immagino che tu voglia sapere a cosa mi riferisco quando parlo del “Grande vuoto del Fleet Management”.
Bene.
Vedi, ogni giorno mi confronto con diversi Imprenditori e Fleet Manager che manifestano la difficoltà di disegnare con serenità il futuro della propria azienda.
È come se moltissime aziende si trovassero di fronte a una sorta di “vuoto”, per l’appunto, che le separa dal raggiungere anche i più semplici traguardi.
Mi riferisco, per esempio, all’ottenimento dei tanti benefici fiscali previsti per le flotte aziendali che sposano i principi dell’industria 4.0 o alla capacità di prevedere e guidare i ricavi delle proprie operazioni, senza fossilizzarsi sempre-e-comunque sulla riduzione delle solite 4-5 voci di costo.
In questo grande vuoto, molti professionisti si trovano a far fronte a ritmi di lavoro estenuanti e a processi decisionali tanto lenti da far fatica ad affrontare le emergenze e, ancor di più, a cogliere tutte le opportunità che gli si presentano.
A testimoniare tutto ciò sono le storie di successo delle tante aziende che usano le 3 leve delle quali ti parlerò a breve.
Credo fermamente che le informazioni che stai per leggere possano tornarti utili per fare il grande salto che ormai tutti i tuoi clienti e le istituzioni pubbliche - presto o prestissimo - ti chiederanno di fare.
In concetto è molto chiaro e, se per qualche motivo preferisci interrompere qui la lettura, lascia che lo riassuma in questo modo:
Quella alla quale stiamo assistendo, è una profonda rivoluzione culturale resa possibile dall’innovazione propria della quarta rivoluzione industriale, meglio conosciuta come industria 4.0, e dell’Internet delle cose (IoT). Questi due fattori stanno cambiando radicalmente tutti i mercati fondati sull’utilizzo di flotte di veicoli.
Ho parlato del ruolo della tecnologia nel mondo del Fleet Management in un recente articolo che è uscito su Flotte&Finanze con il titolo “E la chiami ancora scatola nera?”.
È arrivato il momento di andare oltre il solito concetto di “scatola nera” perché queste tecnologie non riescono a soddisfare in pieno le esigenze di controllo e previsione delle aziende il cui business è fortemente centrato sull’interazione tra veicoli con allestimenti su misura, driver e gestori di servizio.
Da questa consapevolezza prendono vita le 3 leve che stai per scoprire.
Guadagnare terreno sui propri competitor, migliorare la qualità della vita di tutti gli addetti ai lavori, semplificare i processi decisionali, mettere al sicuro il ritorno su ogni investimento.
In poche parole: disegnare con serenità e sicurezza il futuro della tua azienda.
È questo il fine ultimo delle 3 leve che vengono utilizzate dai business su ruote di maggior successo e non mi riferisco solamente a multinazionali con fatturati a 9 cifre.
Quando deciderai di applicare queste leve al tuo business (è solo questione di tempo) avrai l’opportunità di far evolvere il tuo modello imprenditoriale in una macchina capace di adattarsi a ogni mutamento che sta avvenendo e che avverrà a livello sociale ed economico.
Non esisteranno più emergenze insormontabili o opportunità troppo complicate da cogliere.
Iniziamo!
A questo punto, potrei dedicare un intero libro e non nego che la sua scrittura è tra le attività che ho in programma per il 2021.
Intanto, preferisco farti una semplice domanda:
Molti Imprenditori e Fleet Manager, probabilmente, darebbero delle risposte che, in un modo o in un altro, verterebbero sulla riduzione dei costi e il tracciamento di dati provenienti dal telaio dei veicoli.
È per questo che, fino ad oggi, la gestione delle flotte si è concentrata su azioni meramente tattiche, direi poco lungimiranti.
In effetti, tutte le soluzioni tecnologiche finora a disposizione sul mercato, le classiche scatole nere per intenderci, hanno permesso esclusivamente il tracciamento di dati provenienti dagli elementi del telaio dei veicoli, con l’unico risultato di riuscire a ridurre il consumo di carburante, gomme e poco più.
È grazie agli allestimenti che prende vita l’erogazione dei tuoi servizi.
È dagli allestimenti che devi individuare e tracciare i KPI delle performance del tuo business.
Ad esempio, è grazie alle celle frigo che una ditta specializzata in trasporti isotermici trae profitto e il sapere descrivere e ottimizzare l’uso che se ne fa è di cruciale importanza, sia per aumentare i profitti che per ridurre e prevedere le operazioni di manutenzione.
Negli anni, si sono susseguiti svariati tentativi di ideare soluzioni che potessero trarre informazioni strategiche dagli allestimenti ma, nei migliori dei casi, si era costretti a processi di implementazione infiniti e che, per di più, rischiavano di invalidare la garanzia di dispositivi acquistati da fornitori terzi.
Insomma, erano più i contro che i vantaggi reali.
Oggi è possibile avvalersi di una piattaforma hardware+software capace di fornire al tuo centro decisionale tutte le informazioni provenienti da ogni singolo elemento degli allestimenti.
Di questa piattaforma ti parlerò alla fine di questo articolo.
Intanto, voglio fare una precisazione.
Una volta chiariti questi 4 punti strategici, sono certo che riuscirai a rintracciare facilmente i KPI strategici con i quali controllare e costruire il successo del tuo business su ruote.
Al resto, penserà la tecnologia.
Intendere i veicoli della propria flotta come l’unico o, quantomeno, il principale asset aziendale sul quale investire con attenzione può mettere a serio rischio la prosperità e la stabilità di un business su ruote.
Intendiamoci, non si può certo fare a meno dei veicoli e dei loro preziosi allestimenti.
In più, il progresso, anche in questo campo, impone delle scelte ben precise. Mi riferisco, per esempio, al sempre crescente inflottamento di veicoli elettrici, con la promessa di abbattere i costi di gestione (sul lungo periodo) e l’impatto ambientale.
Tutto vero ma…
Sì, c’è un “ma”.
È già così per le migliaia di aziende che hanno smesso di acquistare veicoli e che optano per contratti di leasing oppure noleggio operativo, ottenendo mezzi sempre all’avanguardia e trasformando un costo fisso in una voce di spesa variabile.
Questo trend è destinato a diventare la norma in tutti i mercati incentrati sull’utilizzo di flotte aziendali.
A questo punto, se i veicoli, come si suol dire, “vanno e vengono”, cosa rimane?
Al fronte dell’opportunità e, in molti casi, della necessità di rinnovare continuamente il proprio parco veicoli, bisogna puntare su un nuovo asset strategico.
Per fronteggiare le sfide del futuro, potendo contare su un controllo della flotta semplice ed efficiente e, al contempo, rendere quanto più agile possibile l’inflottamento di nuovi veicoli:
Questo tipo di piattaforma esiste già. Te ne parlerò alla fine di questo articolo.
Per il momento, inizio a descriverti le sue 6 caratteristiche, in modo che tu possa coglierne la natura di nuovo asset strategico (a differenza delle classiche scatole nere e della miriade di sensori e software che molte aziende continuano a utilizzare):
La risposta a questa domanda sembra ovvia e, in effetti, per la stragrande maggioranza dei business su ruote al mondo lo è (per ancora molto poco tempo).
Nel settore dei trasporti isotermici, i veicoli trasportano merci a temperatura controllata.
Nel settore dell’igiene ambientale, i veicoli si occupano di raccogliere i rifiuti e di pulire le strade.
Nel settore dei classici trasporti su gomma, la situazione è ancora più semplice, i veicoli trasportano merci da un luogo a un luogo b.
Il punto è che molti ignorano cosa può fare un veicolo che “gira” per le strade, oltre, ovviamente, a svolgere le operazioni che sono proprie del core business dell’azienda di appartenenza.
Quando parlo di “Smart Mobility” e “Smart City”, ho la sensazione che i miei interlocutori percepiscano questi concetti come appartenenti a un futuro estremamente lontano.
Penso, ad esempio, a quanto fatto nella città di Barcellona, ormai esempio globale di Smart City.
Ma, andiamo dritto al punto.
Non solo puoi realizzare progetti di ottimizzazione dei percorsi, grazie all’intelligenza artificiale, ma puoi anche utilizzare i tuoi veicoli per raccogliere dati lungo la strada e rivenderli ad aziende che possano trarne un valore strategico.
Vuoi degli esempi di dati che la tua flotta potrebbe raccogliere proprio in questo momento e rivendere a “peso d’oro” ad altre aziende?
Insieme al mio team, ho individuato ben 50 possibili applicativi che vedono i veicoli come sensori IoT mobili perfettamente integrati nelle Smart City del prossimo futuro.
Ti elenco qualche esempio a partire da 5 macrocategorie di applicazione:
1) Sicurezza:
2) Energia:
3) Rifiuti:
4) Mobilità:
5) Salute:
Ammetto di aver tenuto per me le applicazioni più interessanti che preferisco svelare ai miei partner.
In ogni caso, per la stragrande maggioranza di queste applicazioni, basterebbe dotare i tuoi veicoli di una telecamera o di sensori simili a quelli NFC presenti nei comuni smartphone.
Dopodiché, saresti pronto a inaugurare nuove linee di servizi, sempre più richieste da soggetti pubblici e privati, senza dover investire in nuovi veicoli o ore lavoro.
Wheeliot è la prima è unica soluzione ideata per superare il Grande Vuoto che impedisce ai business su ruote di costruire con serenità e sicurezza il proprio futuro.
Questa piattaforma hardware+software è già utilizzata da aziende che ogni giorno ne traggano vantaggi al di là di quelli che potevano sperare di ottenere affidandosi alle classiche scatole nere.
Si basa proprio sulle 3 leve delle quali ti ho parlato in questo articolo:
Per un tempo limitato, puoi provare Wheeliot per 3 mesi a un prezzo notevolmente ridotto.
Puoi richiedere la tua prova o richiedere maggiori informazioni sulla piattaforma:
> scrivendo a Luca Turillo, Sales Manager di Wheeliot: l.turillo@wheeliot.com
> visitando questa pagina: wheeliot.com/contatti
> compilando il form che trovi in basso.
Stefano Brivio